*la fortuna di...*
*chi sono io*
*l'album di ricordi*
* penelope e la sua storia*
  *inaugurazione di penelope*
*penelope e il mare*
 

Da tanto tempo mi chiedevo, fra le mille curiosità che vivono dentro di me,
perché mia Madre, oltre ad avere lineamenti etruschi, si chiamasse di cognome Buda.
Non è un cognome comune in Italia.
Questo cognome esiste soltanto nella zona dell' alto Lazio e il sud della Toscana.
Mia Madre è nata e cresciuta a Canino, nella zona di Tuscania,
Tarquinia e Montalto di Castro ai margini della Maremma.
(La mitica Vulci è nei paraggi).
Qui hanno vissuto gli Etruschi tanti secoli fa ed hanno lasciato molti "segni".
Un popolo misterioso che ha sempre attirato la mia attenzione.
Da ragazzo, tombaroli improvvisati del mio quartiere,
mi portavano in luoghi "nascosti" ed avendo una corporatura piccola
ma con tanto coraggio (incoscienza) mi calavono in piccoli buchi
per "vedere" cosa ci fosse all' interno.
Ma questo è un altro racconto che riprenderò forse più avanti.
Grazie all' aiuto di una giovane guida ungherese…Lylla,
ho potuto ricostruire una storia a me molto cara.
Ognuno di noi ha "una storia".
Ognuno può essere curioso di conoscere i propri antenati.
Il popolo Ungherese, alcuni secoli fa, formato da tribù Magiare, è stato più volte invaso da altri popoli limitrofi
( i più scatenati sembra fossero i Tartari ) poi i Turchi, gli Unni e barbari di varia provenienza.
In terra Ungherese hanno avuto secoli e secoli di morte e distruzione.
Chi potè fuggire…arrivò, chissà con quanti anni di spostamenti continui,
fino all' Italia centrale.
Buda, che in Ungherese vuol dire acqua, era la parte destra del Danubio,
un piccolo "villaggio" che, si racconta,
pare fosse il nome del fratello di Attila che ne fu il fondatore.
Sulla parte sinistra del Danubio c'era un villaggio che si chiamava Pest…
Da qui è nata nei secoli : …Budapest.
Un racconto molto sommario, ma non posso soffermarmi di più.
Si è messo in moto un meccanismo dentro di me e…sono ritornato a Budapest,
come turista e… come scopritore.
Il viaggio importante ha materializzato i miei "dubbi".
Ognuno di noi ha una storia….
Ora io "conosco" la mia.
E' bello pensare che i valorosi capi tribù Magiari
probabilmente fossero i nonni dei nonni dei nonni dei nonni dei nonni dei nonni………..di mia Madre.
Chi ha visto Budapest, non può non aver visitato
La piazza degli Eroi.
Una piazza che si presenta agli occhi del visitatore con tutta la sua potenza.
La vedi tutta in un secondo e " ti obbligherà" a guardarla per un'ora intera.
Non ho voluto fotografarla.
Come tutte le cose belle (che io non fotografo mai) te le porti dietro per tutta la vita.
Nel tempo la mia visione rimarrà uguale identica come se….
fosse sempre lì davanti a me.
Unica, maestosa, misteriosa, potente, silenziosa ed è…dentro di me.
Una delle tante emozioni della vita…
A questa do la precedenza rispetto alle altre mille che vorrò raccontare…
Aspetta e vedrai, anzi…leggerai….!


Aggiornato al 25 giugno 2005


La Piazza degli Eroi.

In Ungheria non si usa brindare con la birra…
Perché legata ad una triste storia.Molto triste.

Lylla

Il mitico Ponte delle Catene.

Ho sempre pensato che non vorrei vivere in un' altra terra…ma
ho subito avuto un grande "amore" per tutto ciò che ho visto.

Navigazione notturna sul Danubio…
Mai vissuto una notte magica come
questa…neanche a Praga….e le altre…!
E' la città più affascinante…. d'Europa.

Fantastico

Alla destra del Danubio, Buda.

Alla sinistra, la vecchia Pest.
 
Ungheresi puro sangue con i suoi inimitabili cavalieri…e le "maremmane"….
 
Nelle infinite pianure ungheresi ho potuto "riconoscere" i miei antenati:
i Csikos…che vuol dire Butteri.
Gli stessi che ancora vivono nell' alta maremma fra Lazio e Toscana.
Nella Putza anche le "vacche" sono identiche alle nostre "maremmane".
Con le loro larghissime corna e con occhi molto grandi da far paura.

Questa creatura ungherese mi ha fatto
conoscere una piccola parte della sua
meravigliosa terra…

Ho potuto assistere ad uno spettacolo unico al mondo.
Un cavaliere cavalcava contemporaneamente dieci cavalli al galoppo….!!
Il cavaliere senza cappello qui a sinistra
io l'ho gia "visto"…quando mio padre
( cacciatore)da ragazzo mi portava in
maremma nelle tenute
del principe Torlonia….
I Butteri(Csikos) erano suoi amici.
Sul loro cavallo ci mangiavano e…
ci dormivano anche.
Non li ho mai visti in piedi per terra.
Per loro il cavallo era come una casa.
Nella maremma (immensa)
si muovevano come gli apaches…
con tanto di fucile…
I miei antenati della Putza ungherese…i famosi Csikos . Un popolo unico al mondo.

Una delle mie tante "grandi" emozioni….
Le immagini che vedrai, sono tratte da una fischion andata in onda l' anno scorso in tv,
alla quale ho potuto "assistere" durante la realizzazione grazie alla conoscenza di alcuni
casuali amici interpreti della stessa, come:
Gianni Persico, Walter Amerighi, Federica (aiuto regista),
di cui non ricordo il cognome, ed altri.
Senza dimenticare l' arte autentica del vero regista Leone Pompucci.
Famoso per tanti altri films, come :
Il grande botto, Le mille bolle blu,( ricordo girato a Venezia)
Ecco qua i veri artefici della fischion
che ha fatto commuovere molte persone l' anno scorso in tv,
tratta da fatti realmente accaduti:
" La fuga degli innocenti "
Io qui sono un vero "intruso" ma ho voluto incontrare, dopo tanti altri in passato,
un regista che seguo da tanto tempo. Poi ho voluto conoscerlo da vicino:
Leone Pompucci.

Alcune delle mille scene provate e riprovate con "arte".
…Con un cameraman…… l'artefice regista Leone Pompucci…me…lui… e…Federica.

Cosa si prova durante una ripresa?
Bisogna provare per capire…!

Gianni Persico ed altri attori.
Un grande sacrificio questo lavoro… Si fa solo se si ama….molto.

Presto….seguirà un' altra storia già pronta. Dammi tempo….uscirà anche il mio libro….? Forse…!

 


Una
delle tante avventure….
La Spilla più grande del Mondo.
(mai entrata nel Guinnessss…. per ragioni sconosciute…pur avendo consegnato personalmente nella sede di Londra la documentazione)
Resta sempre e comunque per me…. " il Gioiello più grande del Mondo".
Fino a prova contraria.
30.777 punti di saldatura
1107 perle
7777 strass
777 ore di lavoro
Inaugurata all' Hotel Metropol di Senigallia il 12 settembre 1992.
Presentazione alla stampa Una fase della lavorazione Le mie collaboratrici
E' rimasta esposta alla Meridiana di Senigallia per un breve periodo,
poi alcuni anni in un famoso Hotel a Soraga sulle Dolomiti di Fassa.
Attualmente si trova alle Terme dei Papi di Viterbo in attesa di una particolare sistemazione.

L' idea della spilla, nacque da uno degli ennesimi "scontri" con il grande Maestro Mario Giacomelli.
Una specie di scommessa…

 
 
Molti italiani vanno lontano a cercare………
perché non sanno guardarsi intorno…


 
Quando
penso
alla casa ideale…
la mia fantasia
torna sempre qui….
in questa casa…
un sogno !

Siamo a Bolsena nel mitico
Camping Lido Village.
(Se ci vai una volta, rischierai solo di ritornarci…!)

Il tramonto in questo luogo…?
Pare non ce ne sia uno più bello!
Ogni sera….uno spettacolo diverso…gratis.

Qui( la cosa che più mi affascina)
si vive " in mezzo agli orti".
Se ti piace, puoi anche lavorare con Roberto.
Puoi raccogliere nell' orto le verdure e la frutta .
Tutte cose coltivate con amore e…
senza l' impiego di concimi chimici.

In questo posto puoi aspettare per ore….
puoi pensare, immaginare….
Nessuno verrà a disturbare i tuoi pensieri.
Si ha la sensazione di essere soli al mondo.
Qui ho sempre provato la grande emozione della
" solitudine ".

L' Amico Roberto….
Un grande lavoratore amante della natura.
Il suo orto, fra mille intorno al lago,
che misura settanta chilometri di circonferenza,
è il più bello….
Non ho mai visto niente di più "artistico".

angolo tranquillo di questo paradiso…
a due passi da casa…
….senza bisogno di fare centinaia di chilometri.

In questo luogo si vedono: il sole,
dall' alba fino al tramonto…
i gabbiani, le barche a remi, tanto verde e…
tante belle Signore.

Una grande e modernissima piscina
immersa nel verde.

Qui vicino…la Città che " muore". (Civita di Bagnoregio)
Ci si arriva a piedi…attraverso uno stretto ponticino…
Qualcuno ti " offrirà " un buon pane…
delle buone salsicce, un buon bicchiere di vino…
e tanti altri sapori dei quali ci siamo quasi dimenticati.

Sono nato in questa città.
Ci ritorno quando posso…con la mia Famiglia.
Qui ritrovo pochi amici. Molti, come me,
hanno cercato "fortuna" altrove….
Quasi tutto è rimasto come cinquant'anni fa….
Le case, l' acqua, il pane e l'aria.

Viterbo. Fra Roma e Firenze….
Qui, gli artisti e gli artigiani sono
" parenti "stretti…


La lettura è un passatempo per molti…
Qui non ti cerca nessuno….!
Il giornale serve quasi solo per capire che giorno è…

 

Le " nordiche " si abbronzano poco ma…
Fra le tante cose che mi attraggono in questo luogo:
la serenità, il rispetto per la natura e per gli altri.
La gentilezza, in questo "villaggio"…regna sovrana.
qui si intrecciano amicizie, amori e…matrimoni.
 

 

Un solo modo
per nascere….
…mille modi per morire…

Si sa dove si nasce…
non ci è dato sapere
dove e quando si muore.

Mi fa quasi rabbia.

 
Un' altra storia vera.

Questo piccolo aereo apparteneva, nel 1965, all' Aero Club di Viterbo.

Prima di sposare, mi recavo molto spesso nel Viterbese con la mia "ragazza".
Volevo farLe conoscere la mia strana terra che presenta un' infinità di sfaccettature,
sia a livello artistico, paesaggistico che culturale.
Il Viterbese, per ragioni politico sociali, è sempre rimasto un angolo particolare,
con poche possibilità di lavoro.
E' anche per questa ragione che molti, come me, partirono in cerca di fortuna….
Qui, ancora oggi, non esistono grandi fabbriche.
La mia terra è rimasta sempre vicina alla natura.
Una terra che potrei dire un tempo abbandonata.
Non c'era ancora la mentalità imprenditoriale e devo dire che,
a distanza di decine di anni, la situazione non è cambiata molto.
Questo modo di pensare, col tempo, si è anche rivelato
la "nostra" fortuna, potrei dire un po' come in Trentino e in Alto Adige.
La mancanza di fabbriche spesso "inquinanti",
ha conservato molte tradizioni e soprattutto il paesaggio.
In questa terra che, non ho smesso mai di amare,
trascorsi con la mia ragazza alcuni giorni di spensierata vacanza.
La girammo in largo e in lungo come due sposini in viaggio di nozze.
L' arte e la storia Etrusca furono la nostra prima attrazione.
Poi tutta la parte medievale, con decine di paesini tutt'intorno.
Ognuna con una uguale caratteristica…Tutti costruiti con il famoso peperino della zona.
I laghi. La maremma dell' alto lazio, dove immagino vivano ancora gli ultimi Butteri Ungheresi.
La famosa festa della "nostra protettrice" Viterbese : S. Rosa.
(che si svolge ogni anno la sera del 3 settembre….da non perdere).
Poi le sorgenti del Bagnaccio, il Bulicame e le mitiche "Terme dei Papi",
famose per le miracolose acque solfuree con proprietà curative
e di prevenzione per un mare di disturbi :della pelle, della gola, delle ossa, ecc.
Un passo indietro. Terme dei Papi perché i Papi, dalla vicina Roma,
tutti sono andati a curare o mantenere la propria salute in questo luogo
e i Papi…anche per in fatto di salute, la sanno lunga!!!
Qui è anche nato e vissuto un grande pittore del 1500 a molti sconosciuto: Domenico Corvi.
Dicevamo ?
Una settimana intera a spasso qua e la nel Viterbese quando, prima di ripartire
per Senigallia, decidemmo di andare a fare un bel giretto su questo bel Pyper…
L' istruttore, signor Coniglio, ci portò, uno per volta, per vedere tutta la zona dall' alto.
Per noi fu un'emozione indimenticabile. Era il nostro primo volo e mi pare che l' Istruttore,
per farci sentire l'emozione più grande, spegnesse per qualche attimo il motore in volo e
sentivamo il rumore dell'aria sulle ali del piccolo aereo.
Una cosa da provare che non sarà facile dimenticare.
Tornammo a casa con la gioia e l' emozione che si leggeva negli occhi,
quando ci arrivò una telefonata di mio Padre che ci informava…:
"Ieri, l'aereo che vi ha portati a spasso per ore…è caduto nel lago di Bolsena.
Insieme all' Istruttore c' era anche una giovane ragazza".
Furono fatte le dovute ricerche ma, dell' aereo non si seppe più nulla.
Il lago di Bolsena è di origine vulcanica.
Probabilmente sono precipitati dove l'uomo, all'epoca, non potè arrivare.


     
     
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